Il mare d’Ischia preso a modello per spiegare l’acidificazione degli oceani
Pubblicato il 8 luglio 2008 da GiòUn gruppo di ricercatori della Stazione Zoologica coordinati dalla biologa Maria Cristina Buia e dal geologo Dario Tedesco della Seconda Università di Napoli insieme ad altri scienziati inglesi, israeliani e francesi provenienti dai maggiori istituti di ricerca marina europei, anticipano in uno studio pubblicato su Nature quello che sarà il futuro degli oceani.
La situazione presa in esame è quella nel mare d’Ischia ma si potrebbe estendere a tutti gli altri oceani: l’acidificazione del mare a causa della troppa CO2 comporterà la scomparsa di ricci e coralli, l’assottigliamento delle conchiglie delle lumache marine e la crescita incontrollata di alghe.
La ricerca si è svolta completamente in loco, ossia nel fondale dell’isola d’Ischia e offre perciò dei dati estremamente sicuri.
Urge correre ai ripari: se l’aumento delle emissioni di anidride carbonica continuerà ai ritmi attuali, in pochi decenni i danni agli organismi viventi del mare saranno enormi.
Tag: acidificazione, Anidride Carbonica, dario tedesco, fondale, mare, mare d'Ischia, maria cristina buia, oceani, organismi viventi
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