L’emicrania si cura con un farmaco usato da chi ha problemi di cuore
Pubblicato il 27 dicembre 2007 da SergioIl caso è riuscito laddove la ricerca aveva fallito: si parla di «serendipity», la scoperta di qualcosa che non era stato cercato, mentre si era sulle tracce di qualcosa di diverso.
Il protagonista della vicenda è il cardiologo, John Chambers del Guy Hospital di Londra, che per curare un pediatra, Sir Cyril Chantler, che aveva appena subito un’operazione alla valvola aortica, ha sperimentato su di lui un farmaco per alleviargli l’emicrania che lo perseguitava da anni.
La terapia ha funzionato e al professore è stata assegnata una borsa di studio di 90 mila sterline (135 mila euro), istituita poco prima dallo “speciale” paziente che aveva fatto da cavia.
Per l’esperimento è stato usato un farmaco anticoagulante, il clopidogrel, su un paziente affetto da problemi cardiaci e contemporaneamente da mal di testa.
Questa medicina che solitamente è prescritta come inibitore dell’aggregazione delle piastrine ha sortito in questo caso degli esiti diversi.
Fino ad oggi non si conoscono le cause dell’emicrania ma si sa che dipende da una disfunzione delle arterie che portano il sangue al cervello.
Partendo dal presupposto che il regolare flusso sanguigno sarebbe ostacolato da piccoli coaguli di sangue che si formano nel cuore e viaggiano fino al cervello, il professore Chambers spiega: “Dalle mie osservazioni sono arrivato alla conclusione che esista un legame tra le piastrine e l’attività vascolare: quando si ammassano sulle pareti delle arterie, muta il tono muscolare, comprimendole o dilatandole: ed ecco perché si scatena l’emicrania”.
A breve partirà la sperimentazione su altri pazienti che aspettano con ansia il momento in cui si libereranno di questa fastidiosa malattia.
di G.V.
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5 giugno 2008 alle 19:17
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