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Nuova metodologia non invasiva aiuta nel trattamento del Parkinson

Pubblicato il 15 luglio 2009 da Giò

Un studio, pubblicato sulla rivista scientifica Neurology ed effettuato dall’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e con il contributo dell’Università di Siviglia, ha individuato nella stimolazione magnetica del cervelletto un aiuto nel trattamento del Parkinson.

Nuova metodologia non invasiva aiuta nel trattamento del Parkison

Il morbo di Parkinson viene normalmente trattato farmacologicamente ricorrendo alla levo-dopa, una sostanza che spesso induce anche movimenti involontari, denominati discinesie. In alcuni casi questi disturbi, possono essere talmente intensi da divenire invalidanti per il malato.

Il nuovo studio ha individuato dei pazienti i quali sono stati sottoposti a stimolazione magnetica transcranica (TMS), un metodo non invasivo.

La TMS è stata applicata sul cervelletto per alcuni minuti al giorno ed ha permesso di registrare una persistente riduzione della frequenza e dell’intensità dei movimenti involontari causati dalla terapia con levo-dopa.

Foto tratta da: http://kobason.spaces.live.com/?_c11_BlogPart_pagedir=Last&_c11_BlogPart_BlogPart=blogview&_c=BlogPart&partqs=cat%3DSalud%2520y%2520bienestar

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