La dipendenza dai cibi golosi è come la droga per il cervello

martedì 10 novembre 2009
La dipendenza dai cibi golosi è come la droga per il cervelloAlcuni cibi creano dipendenza per il cervello così come la cocaina. Lo afferma uno studio pubblicato su Pnas e condotto dai ricercatori della Boston University School of Medicine (Usa) coordinati da due italiani, Pietro Cottone e Valentina Sabino, in collaborazione con Luca Steardo dell’Università Sapienza di Roma. Questa ricerca ha evidenziato che il consumo intermittente di cibi ricchi di grassi e zuccheri, come pasta e dolci, [Continua a leggere...]
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I prodotti contro le zanzare si scoprono pericolosi per l’uomo

venerdì 7 agosto 2009
I prodotti contro le zanzare si scoprono pericolosi per l'uomoNella stagione estiva si consumano parecchi repellenti, sotto diverse forme, per allontanare il pericolo delle fastidiose punture di insetti. Ma, zanzare a parte, questi prodotti a base di 'DEET' (N,N-dietil-meta-toluamide (DEET), sono tossici anche per il sistema nervoso di mammiferi. E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista BMC Biology e condotto da Vincent Corbel dell'Institut de Recherche pour le Developpement di [Continua a leggere...]
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L’occasione non fa l’uomo ladro perché l’onestà è innata

mercoledì 15 luglio 2009
L'occasione non fa l'uomo ladro perché l'onestà è innataOnesti si nasce e non si diventa secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo hanno dimostrato due studiosi della Harvard University di Boston, Joshua Greene e Joseph Paxton che hanno ideato un "test dell'onestà" grazie al quale hanno cercato di capire chi è di indole onesta e chi, se ne ha la possibilità, imbroglia il prossimo. I partecipanti al test dovevano scommettere [Continua a leggere...]
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Alzheimer: Cinque tazzine di caffè al giorno migliorano i problemi di memoria

mercoledì 8 luglio 2009
Alzheimer cinque tazzine di caffè al giorno migliorano i problemi di memoriaSecondo una ricerca americana bere cinque tazzine di caffè al giorno potrebbe curare i problemi di memoria che si osservano nell'Alzheimer. Lo studio condotto sui topi e pubblicato sul “Journal of Alzheimer” sostiene che la caffeina ostacola la produzione delle placche di proteine che sono caratteristiche della malattia. I ricercatori della University of Florida hanno cresciuto 55 cavie in modo da sviluppare i sintomi [Continua a leggere...]
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Secondo uno studio l’alcol dà alla testa in soli 6 minuti

domenica 21 giugno 2009
Uno studio l'alcol da alla testa in soli 6 minutiL'alcol agisce alla svelta: in 6 appena minuti raggiunge il cervello di uomini e donne ed inizia a far danni. Lo spiega uno studio tedesco dell'Heidelberg University Hospital, pubblicato su 'Journal of Celebral Flow and Metabolism', che ha reclutato 15 volontari di entrambi i sessi per sottoporli ad una prova di bicchieri: due pinte di birra e tre bicchieri di vino. Per l'occasione il cervello dei bevitori è stato 'fotografato' [Continua a leggere...]
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Più creativi e pronti a risolvere un problema dopo un sogno

martedì 9 giugno 2009
piu-creativi-e-pronti-a-risolvere-un-problema-dopo-un-sognoUn recente studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) rivela che i sogni favoriscono la creatività. Secondo i ricercatori dell'Università di San Diego, guidati da Sara Mednick, nella fase “REM” (Rapid Eye Movement), quando si sogna, il cervello esprime al massimo la propria capacità di elaborazione creativa: si giunge così alla soluzione di problemi che richiedono l'associazione di idee [Continua a leggere...]
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Alzheimer: l’enzima HDAC2 si spegne per riattivare la memoria

domenica 10 maggio 2009
alzheimer-lenzima-hdac2-si-spegne-per-riattivare-la-memoriaLa rivista scientifica Nature riporta un'importante scoperta dei ricercatori del Picower Institute for Learning and Memory del MIT, che sono riusciti a identificare un gene la cui azione, opportunamente stimolata, ha permesso di alleviare i sintomi riattivando la memoria a lungo termine in topi con con sintomi simili al morbo di Alzheimer. Si tratta dell’enzima HDAC2, che - come spiega Li-Huei Tsai, docente di neuroscienze al Picower [Continua a leggere...]
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L’ischemia può portare all’ictus, che in Italia colpisce 200 mila persone l’anno ed è la terza causa di morte

lunedì 4 maggio 2009
lischemia-puo-portare-allictus-che-in-italia-colpisce-200-mila-persone-lanno-ed-e-la-terza-causa-di-morteUna ricerca internazionale alla quale hanno partecipato ricercatori dell'Istituto per le applicazioni del calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche (Iac-Cnr), della Fondazione Santa Lucia di Roma, dell'Università dei Paesi Baschi e dell'Istituto Leibniz di Magdeburgo in Germania, pubblicata su PLoS ONE, ha individuato alcuni fattori che, dopo un episodio di ischemia cerebrale, impediscono la formazione di nuovi neuroni ad opera di [Continua a leggere...]
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Adolescenza: momento critico per il cervello che si predispone alla piena maturazione

martedì 24 marzo 2009
adolescenza-momento-critico-per-il-cervello-che-si-predispone-alla-piena-maturazioneL’adolescenza è un periodo critico, ricco di mutamenti che conducono a maturazione soprattutto il cervello, che è proprio tra gli 11 e i 16,5 anni che si sviluppa di più. Due ricercatori americani Ian Campbell e Irwin Feinberg sono giunti a questa conclusione filmando l’attività di maturazione di un gruppo di adolescenti durante il sonno. La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista PNAS, è stata fatta [Continua a leggere...]
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Ricerca: Individuata la porta d’accesso della sclerosi multipla e altre malattie autoimmuni

martedì 24 marzo 2009
ricerca-individuata-la-porta-daccesso-della-sclerosi-multipla-e-altre-malattie-autoimmuniNel cervello esisterebbe una “porta segreta”, una sorta di falla, chiamata plesso coroideo, che consente alle cellule immunitarie, ma anche ad altre più dannose, di accedere al cervello. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Immunology, potrebbe aprire la strada per la ricerca di una cura della sclerosi multipla e altre malattie autoimmuni. Lo studio è stato portato avanti da ricercatori dall’Università di [Continua a leggere...]
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