
Contare i battiti del cuore ci può aiutare a capire se si è a rischio infarto o no. Diventa perciò importante, sia per i cardipatici che per le persone sane, ridurre la frequenza del cuore al di sotto dei 70 battiti al minuto. Lo rivela lo studio "Beautiful" pubblicato su Lancet e presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia a Monaco. La ricerca, coordinata dal professore Roberto Ferrari, presidente della Società [
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