Allevamenti e crescente consumo di carne sono tra le fonti principali dei gas serra
Pubblicato il 3 febbraio 2008 da SergioSecondo una recente relazione della FAO, gli allevamenti sono una delle principali cause dei problemi ambientali di oggi: alle emissioni di gas dei ruminanti durante la digestione si affiancano la continua deforestazione per aumentare le zone di pascolo e l’utilizzo di energia per gli impianti.
Nel rapporto la FAO comunica che gli allevamenti sono responsabili del 18% delle emissioni di gas serra misurate in anidride carbonica equivalente. Questo comprende il 9% delle emissioni di anidride carbonica, il 27% del metano e 65% dell’ossido di azoto. In totale, queste superano le emissioni causate dai mezzi di trasporto.
Tali cifre, e quindi le emissioni di questi gas, potrebbero aumentare con un crescente consumo di prodotti derivati dagli allevamenti. In vista dell’aumento del benessere e della prosperità i dati sul consumo di carne negli ultimi decenni sono aumentati esponenzialmente tanto da rendere il settore dell’agricoltura e degli allevamenti quello con la crescita più alta. E’ stato calcolato che solo in Italia si consumano ben 90 chili di carne pro capite all’anno.
Alcuni propongono come soluzione una netta diminuzione dei consumi di carne, o meglio ancora, l’adozione di una tipologia di alimentazione vegetariana che ridurrebbe le emissioni dei gas serra più velocemente rispetto alla diminuzione dell’uso dei combustibili fossili (il turnover per gli allevamenti è più breve rispetto a quello per le automobili e per le centrali elettriche).
A tal proposito alcuni ricercatori dell’Università di Chicago hanno paragonato l’impatto sul riscaldamento globale di coloro che mangiano carne rispetto ai vegetariani, scoprendo che la una comune dieta americana produce 1.5 tonnellate in più di CO2-equivalente all’anno, sotto forma di tutti i gas serra.
Noam Mohr spiega nella sua relazione che “anche se oggi fossero disponibili delle fonti di combustibile a emissione zero, occorrerebbero parecchi anni per costruire e lentamente sostituire le grandi infrastrutture dalle quali dipende la nostra economia attuale”.
Anche in questo caso la soluzione giusta è la via di mezzo: basta affiancare a macchine che riducono le emissioni annue di CO2 un uso morigerato di carne.
di G.V.
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