Alzheimer: Cinque tazzine di caffè al giorno migliorano i problemi di memoria
Pubblicato il 8 luglio 2009 da GiòSecondo una ricerca americana bere cinque tazzine di caffè al giorno potrebbe curare i problemi di memoria che si osservano nell’Alzheimer.
Lo studio condotto sui topi e pubblicato sul “Journal of Alzheimer” sostiene che la caffeina ostacola la produzione delle placche di proteine che sono caratteristiche della malattia.
I ricercatori della University of Florida hanno cresciuto 55 cavie in modo da sviluppare i sintomi dell’Alzheimer per poi condurre dei test comportamentali a conferma dei danni alla memoria dei topi all’età di 18-19 mesi, l’equivalente dei 70 anni umani.
Alla metà dei topi è stata somministrata della caffeina dentro l’acqua che bevevano ogni giorno (circa 500 milligrammi di caffeina per dì). Ripetendo i test sui topi dopo due mesi, quelli che avevano assunto regolarmente caffeina ottenevano risultati migliori nei test di memoria e ragionamento tanto da potersi comparare con le cavie della stessa età ma senza demenza.
Si è notato inoltre una riduzione di quasi il 50% dei livelli della proteina beta amiloide, che forma grovigli dannosi nel cervello dei pazienti malati di demenza. Secondo i ricercatori la caffeina influisce sulla produzione degli enzimi necessari alla produzione della beta amiloide e riduce l’infiammazione nel cervello che apre la strada a una iper-produzione di questa pericolosa proteina.
I topi invece, che non avevano bevuto caffè e avevano l’Alzheimer non hanno mostrato alcun miglioramento.
Il coordinatore della ricerca, il Dr Gary Arendash, ha commentato: “Sono risultati particolarmente entusiasmanti perchè è difficile ottenere un miglioramento in uno stato già esistente di deficit della memoria”.
Il passo successivo è quello di avviare al più presto i trial sull’uomo e nella speranza che gli stessi risultati si ottengano nelle persone.
Tag: alzheimer, beta amiloide, caffè, caffeina, Cervello, deficit della memoria, demenza, enzimi, proteina, risultati, tazzine, test comportamentali, test di memoria, topi, trial, University of Florida
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