Endometriosi, una malattia da conoscere e riconoscere per scampare il pericolo infertilità
Pubblicato il 1 Marzo 2008 da SergioSaranno presenti dal 3 al 9 marzo in nove piazze italiane degli stand informativi e dei punti di raccolta firme sull’endometriosi, una malattia che colpisce ogni anno un numero sempre crescente di donne.
L’Associazione italiana endometriosi (Aie), in occasione della settimana europea di consapevolezza sulla malattia, informerà la popolazione su questa una patologia cronica, spesso progressiva, in cui alcune cellule della mucosa uterina (l’endometrio) s’impiantano al di fuori della loro sede d’origine. Si può instaurare già durante il periodo adolescenziale ma viene solitamente diagnosticata con grave ritardo (intorno ai 25-28 anni), provocando dal punto di vista sociale una notevole riduzione della qualità della vita, lavorativa e sessuale e da quello medico perdite interne di sangue, infiammazioni e persino infertilità.
Il prof. Vittori spiega: “E’ una malattia complessa, che necessita di essere trattata da specialisti all’interno di reti multidisciplinari d’eccellenza. Il sintomo principale e’ il dolore, ma anche gonfiore addominale, perdite di sangue anomale o affaticamento cronico devono far accendere un campanello d’allarme. Attualmente non esiste una terapia definitiva ma si possono trattare efficacemente il dolore e l’eventuale sterilità. Le cure possono essere sia di tipo farmacologico (terapia ormonale tipo pillola anticoncezionale) che chirurgico”.
E’ proprio per questo che l’Associazione Italiana Endometriosi (AIE) chiede che la malattia venga riconosciuta come criterio preferenziale per l’inserimento nelle liste d’attesa per la fecondazione assistita e per accedere all’adozione.
Jacqueline Veit, presidente dell’Aie, dice in merito all’endometriosi: “Stiamo raccogliendo le firme per promuovere una legge di tutela delle donne malate: ad oggi siamo a 35.000. Vogliamo combattere il calvario di visite continue e dolori debilitanti, migliorare la qualità di vita delle pazienti e sensibilizzare la società su una malattia che riguarda almeno una donna su 10”. E ancora: “Solo in Europa ci sono 30 miliardi di ore di lavoro perse a causa di questa malattia e molte si vergognano del loro disturbo, e giustificano la loro assenza con un semplice raffreddore, pur di non dire la verità”.
Ne consegue che ben il 36% delle donne colpite ha ripercussioni serie sul lavoro e, di queste, il 41% è costretta a lasciare la propria occupazione.
Allo scopo di tutelare la loro dignità e la loro salute è nato nel 1999 un documento intitolato “Proposte per una legge che tuteli le donne affette da endometriosi” per sensibilizzare al problema le Istituzioni. E’ proprio ad esso che si rivolge la firma da apporre.
di G.V.
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Tag: aie, associazione, endometriosi, infertilità, italiana, vittori
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24 Marzo 2008 alle 18:07
Nel mio blog raccolgo tante testimonianze di donne affette da Endometriosi.
Sperando che questa malattia diventi sempre più conosciuta e che il ritardo diagnostico che attualmente è di 7/9 anni si possa accorciare.