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I dati degli strumenti della sonda Cassini rilevano ghiaccio d’acqua negli anelli di Saturno

Pubblicato il 21 marzo 2010 da Giò

La rivista Science pubblica i risultati principali ottenuti, durante i primi 6 anni della missione, dagli strumenti dalla sonda Cassini che si è dedicata allo studio del sistema planetario di Saturno.

I dati degli strumenti della sonda Cassini rilevano ghiaccio d'acqua negli anelli di Saturno

Le camere, gli spettrometri, i detector di polveri ecc hanno permesso al Cassini Rings Working Group, guidato da Jeff Cuzzi (NASA-AMES), di tracciare un quadro esaustivo della struttura, composizione, evoluzione e dinamica degli anelli di Saturno.

Si è rivelato importante anche il contributo italiano grazie all’analisi delle osservazioni dello spettrometro VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer), di cui l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ha fornito il canale VIS e di cui l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) l’utilizzo scientifico dei dati prodotti.

Dai dati acquisiti risulta che le particelle degli anelli principali ‘A’ e ‘B’ sono costituite per il 90/95% di ghiaccio d’acqua, mentre quelle dell’anello ‘C’ e della Divisione di Cassini sono più contaminate probabilmente da carbonio e silicati di origine meteoritica.

La caratteristica spettrale degli anelli di Saturno rimane ancora misteriosa.
Le analisi effettuate nella banda di radiazione infrarossa propendono per la presenza composti di ghiaccio d’acqua puro e sorprendono per l’assenza di componenti come ad esempio anidride carbonica, ammoniaca o metano, che pure sono stati osservati in piccole percentuali sulle lune ghiacciate di Saturno.
Dalle analisi condotte nella luce visibile, gli anelli in questa banda di radiazione appaiono decisamente ‘arrossati’. Ulteriori analisi sui dati di VIMS rivelerebbero che il grado di ‘arrossamento’ degli spettri nel visibile degli anelli di Saturno sia strettamente legato con l’intensità delle bande del ghiaccio d’acqua osservate nell’infrarosso. Poichè entrambi questi parametri aumentano con lo stesso andamento nelle regioni degli anelli più dense (anelli A e B) si può dedurre che la natura del materiale che assorbe la radiazione ultravioletta, e dunque il ‘responsabile’ dell’arrossamento osservato, sia strettamente legata al ghiaccio d’acqua delle particelle.

La sonda Cassini, che nasce da una cooperazione internazionale NASA-ASI-ESA, proseguirà le osservazioni dettagliate degli anelli di Saturno fino alla fine della missione, prolungata al 2017.

Foto tratta da: http://science.nasa.gov

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