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Luce e mal di testa: un’accoppiata che “scoppia”

Pubblicato il 13 gennaio 2010 da Giò

Luce e mal di testa è un’accoppiata poco vincente: ne sa qualcosa chi soffre di emicrania, una tra le malattie croniche più disabilitanti che si accompagna a nausea, disturbi visivi e, nella maggior parte dei pazienti, anche a fotofobia.

Luce e mal di testa un'accoppiata che scoppia

Il motivo di questa particolare iper-sensibilità, sconosciuto sino ad ora, è stato chiarito da uno studio che ha individuato un collegamento tra cellule luce-sensibili degli occhi e una famiglia di neuroni che riveste un ruolo particolare nel dolore da emicrania.

La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, é stata effettuata da Rami Burstein, del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston.

Il ricercatore ha confrontato un gruppo di persone che soffrivano di emicrania e con gli occhi danneggiati tanto da non avvertire la luce e un altro in cui invece i soggetti ne avevano conservato invece tale percezione.
Si è riscontrato che i primi, a differenza dei secondi, non erano foto fobici, e si è ipotizzato perciò che dietro la sensazione dolorosa in presenza della luce ci fosse il nervo ottico e un gruppo di fotorecettori retinici basati sulla melanopsina, in grado di avvertire la luce e la differenza tra giorno e notte.

Per conferma i ricercatori hanno usato topi sofferenti di emicrania, nei quali tramite un tracciante colorato hanno visto il percorso naturale dai fotorecettori melanopsinici al cervello giungendo così sino ad un gruppo di neuroni che si attiva proprio durante l’attacco di emicrania.
Successivamente, tramite piccoli elettrodi impiantati nel cervello, gli studiosi hanno misurato i livelli di attività delle cellule nervose nei pazienti di emicrania.

Burnstein, spiega: “Quando vengono esposte alla luce, certe cellule neuronali (responsabili dei dolori) aumentano fortemente la loro attività. La luce scatena un flusso di attività nervosa che converge sulle cellule dell’emicrania, aumentando il dolore”.

Il prossimo passo sarà quello di realizzare farmaci e terapie in grado di bloccare il meccanismo di ipersesibilità alla luce.

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